Più facile da descrivere che da definire. È un ultrabook molto prestante e contemporaneamente un tablet di fascia alta, la presenza di un doppio monitor lo rende l’uno e l’altro senza compromessi. Se lo usiamo come un notebook, si percepisce immediatamente la qualità generale del prodotto: alluminio, colori tono su tono (il tono è il grigio declinato in nuances molto eleganti e ben accostate), leggerezza e un monitor da 11,6″ IPS che dispone di una risoluzione full HD che sorprende per leggibilità e qualità generale. Una volta spostato il pulsante di accensione (non c’è un interruttore a pressione come nel 99% dei notebook) i tempi di accensione sono sotto i 10 secondi sia dal lato tablet che notebook. Anche chi preferisce il tablet al PC per l’istantaneità di accensione, con il Taichi non c’è il tempo di lamentarsi, e l’attesa è ridottissima grazie a un processore Intel Core I7 di terza generazione abbinato ad un SSD da 256GB, il tutto nel silenzio più assoluto.

Le risposte sono sempre all’altezza delle aspettative più esigenti, le uniche “pause” che si concede il Taichi sono nel passaggio da PC a tablet e viceversa, ma è questione di pochissimi secondi che si fanno facilmente perdonare. L’utilizzo dei due monitor invece è sostanzialmente gestito da un software proprietario a cui ci si interfaccia attraverso un tasto dedicato che ci permette di scegliere tra 4 modalità, solo monitor notebook, solo monitor tablet, modalità shared (entrambi i monitor mostrano le stesse informazioni) e la modalità 1-2 (i due monitor mostrano informazioni diverse). Le ultime due modalità riprendono la gestione tradizionale di un PC con due monitor, o – se preferite – di un PC con monitor e videoproiettore. La presenza di due monitor, novità assoluta nel mondo dei notebook, si gestisce nella maniera più tradizionale e semplice a cui tutti siamo abituati. L’utilizzo dei due monitor in contemporanea influisce negativamente sulla durata della batteria, ma non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso.

Esaurito l’argomento dal lato notebook, si apre (o si chiude, visto com’è fatto il Taichi) la parte tablet. Il vantaggio primario, soprattutto per l’utenza professionale, è dato dal sistema operativo Windows 8 Pro, che apre le porte a tutto il software in maniera nativa. Tutto quello che possiamo installare in un PC, lo possiamo fare anche nel tablet. Un tablet con iOS o Android non ha la possibilità di installare niente che non siano app dedicate, il Taichi installa software per Windows eliminando il problema delle app RDP o app che si collegavano più o meno efficacemente ad una piattaforma informatica professionale. Vengono mantenute tutte le caratteristiche del tablet, ovvero l’interfaccia touch utilizzabile direttamente con le dita o con il pennino fornito in dotazione (molto utile soprattutto con applicazioni non progettare per essere utilizzare con sistemi touchscreen), con il vantaggio di disporre di due porte USB 3.0 e di un monitor più ampio del tablet tradizionale da 10″ con una risoluzione reale in full HD. Pesi e misure non sono da tablet, ma sono di tutto rispetto se consideriamo la natura duplice di Taichi: 1.25Kg in soli 17mm di spessore (iPad retina 652g e 9,4mm).

Il Taichi viene venduto in un’elegante cofanetto nero, all’interno del quale troverete, oltre al Taichi stesso, l’alimentatore molto compatto, il pennino con batteria ministilo, una piccola pochette con un adattatore di rete USB (visto che non c’è il connettore di rete montato nello chassis) e un adattatore VGA (connettore D-SUB 15 pin) per collegare il Taichi ad un monitor o videoproiettore analogico. Non ultima, la custodia elegante quanto il notebook che completa il contenuto della confezione.

Asus Taichi è il prodotto ideale per chi pensa di abbandonare il notebook per il tablet, ma non vuole o non può abbandonare un sistema operativo desktop. L’utenza tipica è l’agente di commercio che vuole un’immagine elegante e prestigiosa, unita ad una praticità e versatilità senza compromessi.